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Biomasse

Il fuoco a legna

La storia ci dice che il legno è il più antico combustibile utilizzato dall’uomo per il riscaldamento delle abitazioni e la cottura dei cibi. Negli ultimi anni si sta però assistendo ad un’inversione di tendenza, le persone hanno ritrovato l’interesse per la legna grazie a positivi fattori tecnologici, ecologici ed economici.

Il legno presenta indiscutibili vantaggi rispetto alle altre fonti energetiche, infatti:

  • è l’unica fonte di combustibile rinnovabile del pianeta;
  • rappresenta una delle fonti di energia largamente usufruibile, a costo contenuto, che possa essere utilizzata per il riscaldamento domestico
  • presenta rischi pressochè nulli per l’ambiente durante la produzione il trasporto e lo stoccaggio
  • produce, a combustione completa e corretta, emissioni comparabili a quelle del gas naturale, ma che non contribuiscono ad aggravare l’effetto serra; la legna da ardere, rappresenta l’unico combustibile che non va ad aumentare il livello di CO2 (anidride carbonica) nell’atmosfera.
  • favorisce la cura ed il miglioramento dei boschi

Per utilizzare il legno come fonte di energia bisogna conoscere come si esprime il valore energetico e quali sono le caratteristiche che lo valorizzano.

Potere calorifico

Prima di parlare di potere calorifico del legno è importante definire la differenza tra energia e calore. L’energia è la capacità di un sistema di compiere un lavoro. Il calore è il flusso di energia termica.

L’unità di misura dell’energia è il Joule (J), con i suoi multipli (KJ= 1.000; MJ ecc.). Un’unità derivata molto usata è il chilowattora (kWh) Unità di energia:

  • fattori di conversione
  • 1kWh = 3600 kJ
  • 1kWh = 860 kcal

Il valore energetico del legno viene espresso dal suo “potere calorifico”definito come “l’energia termica che si libera durante la combustione di un kg di legno”. Parlando di potere calorifico si farà sempre riferimento al potere calorico inferiore (pci). La legna umida ha un pci inferiore rispetto alla legna secca: una parte dell’energia termica viene infatti sprecata per far evaporare l’acqua.

Si fa riferimento al pci perchè questo considera che:

  • la legna non è mai perfettamente secca (potere calorifero effettivo)
  • l’acqua vaporizzata nella combustione di fatto sottrae calore utile

Il potere calorifero del legno secco (15% di umidità) è di 4,3 kWh/kg mentre quello del gasolio è di 10,00 kWh/L e quello del gas metano è di 9,5 kWh/m3. Le moderne apparecchiature per la combustione del legno hanno rendimenti comparabili a quelle delle analoghe attrezzature a gasolio a gas naturale (pari all’80-85%), quindi con 2,3 kg di legno secco si sostituisce un litro di gasolio e 1 m3 di gas naturale.

In pratica tutto il legno si può suddividere in due categorie, “duro” o “dolce”, a seconda della provenienza.

  • I legni duri sono generalmente più densi, pesano il doppio a parità di volume e sono meno resinosi dei legni dolci; perciò bruciano più lentamente, sono migliori nel procurare lunghe autonomie di combustione. Sono legni duri: il carpino, il leccio, il cerro, la quercia, il frassino, il faggio.
  • I legni dolci bruciano più rapidamente producendo un calore più forte, rendendoli ottimi per avviare il fuoco; usarli però, come combustibile principale significa dover ricaricare la stufa o la caldaia più spesso. I legni dolci producono anche maggiore creosoto, il che significa dover pulire più spesso il camino. La legna resinosa come il pino, scalda molto ma produce molto fumo in fase di accensione.

#DA COMPLETARE:
Immagine tabella tipi di legna Tabella potere calorifico e peso specifico di alcuni tipi di legnaTutti i legni hanno più o meno lo stesso potere calorifico, ma poiché il legno duro è più denso, produce maggior calore in rapporto al volume. Il legno stagionato (grado di umidità del 15% che si raggiunge generalmente dopo 2 anni di invecchiamento all’aperto) perde gran parte della sua umidità e perciò fornirà molto più calore e sarà molto più facile accenderlo e leggero da maneggiare.

#DA COMPLETARE:
Immagine tabella umiditàIn conclusione, non si deve avere fretta nell’utilizzare la legna che ci si è procurati: più secca sarà, migliore, più economica e meno laboriosa sarà la qualità del riscaldamento che se ne ricaverà; e ovviamente se ne consumerà di meno.

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