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Biomasse

Il fuoco a cippato

Il cippato è una biomassa ad uso energetico derivata dal legno, ridotto in scaglie molto piccole (con dimensioni variabili da alcuni millimetri a qualche centimetro).

Questo tipo di biomassa è ottenuto mediante le cippatrici, particolari attrezzature agricole che lavorano e trasformano tutti gli scarti derivanti dalla lavorazione dei boschi e degli alberi, come nel caso delle potature di piante, della pulitura di sottobosco da rami e piante cadute, o di disboscamenti programmati. Queste macchine riducono il legno in piccolissimi frammenti e poi lo depositano, ammucchiato, in luoghi all’interno dei quali esso riposa per due anni, attendendo l’essiccatura, al fine di essere pronto per la combustione.

Al pari delle altre biomasse, anche il cippato rappresenta un combustibile ecologico ed economico; nello specifico, provenendo unicamente dagli scarti dell’agricoltura, questo materiale si può classificare come una biomassa ecologica al 100%. L’impiego del cippato come combustibile, inoltre, consente di non incidere negativamente sull’ambiente: la percentuale di anidride carbonica rilasciata nell’aria, all’atto della combustione, è all’incirca la stessa di quella che le piante assorbono durante il processo di fotosintesi clorofilliana.

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